Collegno, i tuoi prossimi 10 anni

Idee e azioni, concrete e finanziabili, da realizzare dal 2024 al 2034.

CARA COLLEGNO,

la Città sta vivendo e continuerà a vivere un periodo di grande innovazione che porterà un cambiamento nelle nostre abitudini e nei luoghi che siamo soliti frequentare.

Come in altre città, anche qui abbiamo di fronte a noi alcune trasformazioni positive e crisi da superare.

Dovremo impegnarci per dare un futuro alle imprese dopo la fine dell’automotive come traino industriale dell’area metropolitana torinese, gestire l’abbandono dei luoghi legati alle attività produttive con la necessità di immaginarne la riconversione, fare i conti la prospettiva di una popolazione in costante diminuzione e sempre più anziana, far fronte alle difficoltà economiche generali delle famiglie e delle imprese dovute ad anni di recessione, alla pandemia e alle guerre che insanguinano il pianeta.

Tutte difficoltà che si riversano prima di tutto sui cittadini più fragili, arrivando talvolta a non essere in grado di sostenere le spese più basilari e sulle piccole e medie imprese.

Ultima, ma non per importanza, la crisi climatica, che sta già trasformando il nostro territorio, colpendo gli alberi con la siccità e le strade con improvvise piogge torrenziali e con eventi meteorologici estremi, che creano danni mai riscontrati in passato.

Per contro, l’arrivo di quattro nuove fermate della metropolitana è una grande occasione per la città, che ci consegna anche uno strumento potente per resistere ai cambiamenti negativi e reagire ai problemi esistenti con nuovi stili di vita e modelli di sviluppo. avremo tutto più vicino e il modo in cui ci sposteremo potrà fare la differenza.

Potremo usare meno l’auto privata, perché lo spazio urbano è pubblico e deve essere sicuro prima di tutto per gli utenti della strada più deboli, come anziani, disabili e bambini che vanno a scuola a piedi o in bicicletta.

Potremo dare più valore ai negozianti e ai mercati sotto casa, rendendoli più competitivi nei confronti dei centri commerciali e del commercio on line.

Avremo necessità di una nuova edilizia sociale, ma utilizzando quello che già è stato costruito, senza consumare altro suolo.

L’arrivo, a pochi metri dal Campo Volo, della Città dell’Aerospazio, rappresenta un’occasione unica per restituire una forte vocazione industriale al territorio, riconvertendo spazi inutilizzati e riportando lavoro, produzione e terziario.

E poi cambieremo grazie a politiche per la parità di genere e per l’inclusione che siano efficaci e mirate ai problemi concreti, con cui l’amministrazione comunale, per prima, dovrà essere un esempio e testimoniare come il cambiamento vero si ottiene partendo da una rivoluzione culturale.

Tutto questo lavoro rappresenta un piccolo tassello di un impegno più grande e globale, che dovrà essere guidato da scelte a favore della sostenibilità ambientale, per dare un futuro al pianeta in cui viviamo.

L’impegno dei prossimi anni parte da decenni di risultati e di una buona amministrazione della città, ma è necessario affrontare di petto le sfide che stanno cambiando il mondo, senza nascondersi le difficoltà alle quali andremo incontro.

Questa proposta di programma, come Collegno, poggia su tre colonne: le infrastrutture, il tessuto sociale, la storia culturale.

All’interno delle sei visioni che ho presentato alla città, più una proposta specifica sulla sicurezza, troverete alcuni punti, frutto di quello che ho imparato dal lavoro di questi dieci anni al servizio della città, delle proposte dei cittadini che ho raccolto durante ogni confronto e della sintesi che abbiamo fatto con alcune persone che hanno voluto darmi una mano e che ringrazio, come Luca, Tiziana, Giancarlo, Roberto, Mirella, Francesca, Livio, Marco, Chiara, Franca, Fiorella, Ezio, Susanna, Lorenzo, Francesco e molti altri.

Questo lavoro però non è un punto di arrivo, ma un inizio. Per quanto queste visioni siano già dettagliate, rappresentano una base per aprire un confronto con la città, in vista della redazione di un programma ampio, corale e collettivo, costruito con le forze politiche e civiche, le associazioni, le organizzazioni sociali e chiunque vorrà riconoscersi in questa idea di Collegno.

L’esito di queste primarie non è scontato e per me è già un traguardo. Grazie Collegno per essere arrivati fino a qui.

Adesso, insieme, andiamo oltre.

Enrico


LA CITTÀ PROTEGGE e include

Ampliare ulteriormente l’accesso agli asili nido comunali pubblici, servizio fondamentale per evitare che le donne rinuncino al lavoro. Ampliamento dell’offerta sul territorio, investendo sulla qualità come da tradizione della nostra città, con l’impegno a non aumentare le tariffe.

Ampliare l’offerta dei servizi di pre e doposcuola per conciliare i tempi di vita e di lavoro delle famiglie.
Consultorio familiare: occorre difendere i principi che furono alla base della sua istituzione. Il servizio deve offrire cura, accoglienza, assistenza psicologica e sociale. Le donne devono poter frequentare il consultorio senza condizionamenti e/o pregiudizi. Avviare un dialogo con ASL per potenziare tale servizio.

Rinnovare e ampliare la convenzione per la gestione del Centro Donna presso Villa 5, potenziando l’attività di sportello con accoglienza, consulenza legale, psicologica e con una maggiore disponibilità di alloggi per donne vittime di violenza

Istituzione della Consigliera di Parità comunale, che, in coordinamento con la Consigliera di Parità della Città metropolitana e della Regione, potrà essere un primo punto di riferimento territoriale per violazioni di genere in ambito lavorativo e sociale.

Reintrodurre la presentazione del Bilancio di Genere, contestualmente alla discussione del bilancio comunale.

Realizzazione del “Forum dell’inclusione per nuovi cittadini” con il coinvolgimento del volontariato sociale e delle associazioni cittadine, al fine di favorire l’accoglienza e l’inserimento attivo dei nuovi collegnesi (stranieri e non).

Nell’ambito delle aree già compromesse da trasformare, prevedere nuova edilizia convenzionata rivolta a giovani (coppie o single), che abbiano difficoltà ad ottenere alloggi in affitto a causa di contratti di lavoro precari e part-time.

Dotarsi di un numero adeguato di appartamenti per edilizia emergenziale per sfrattati, utilizzando gli oneri sociali per acquistare alloggi esistenti.

Destinare risorse per proseguire con l’aiuto economico rivolto agli inquilini con bassi valori ISEE, valutando l’impatto dell’accordo territoriale e prevedendo una sua eventuale revisione.

Individuazione di ulteriori edifici da adibire alla coabitazione assistita per anziani e disabili, come da esperienza già realizzata in via Belfiore. 

Favorire l’autonomia abitativa e sociale delle persone con disabilità, garantendo la presenza degli educatori con contratti più duraturi e favorendo esperienze lavorative sul modello delle borse lavoro per la gestione del verde pubblico portate avanti con l’Orto che cura in questi anni

Prevedere la nascita, in accordo con le realtà presenti sul territorio, di un centro abilitativo dedicato specificamente all’autismo, da cogestire in accordo con le famiglie.

Istituire centri estivi dedicati alle disabilità e all’autismo, in accordo con COS e ASL, prevedendo di ampliare l’esperienza fino ai soggiorni marini o montani.

Prevedere la nascita di un’esperienza “Dopo di noi”

Istituire una consulta permanente sui temi delle disabilità che verifichi periodicamente le problematiche e che possa interagire con le istituzioni preposte

Contrastare la solitudine e l’isolamento favorendo l’invecchiamento attivo. Sostenere i centri anziani, favorendone anche un rinnovamento delle attività svolte, intercettando nuovi interessi di tipo aggregativo e culturale

Realizzare lo “Sportello unico per anziani e familiari” per l’orientamento all’accesso ai servizi socio assistenziali. In particolare sui problemi legati alla non autosufficienza, fornendo un supporto alle famiglie, in primo luogo con l’orientamento sui servizi disponibili e sulla conoscenza dei diritti.

In stretta collaborazione con il volontariato sociale, implementare i centri di ascolto nei quartieri cittadini anche attraverso le portinerie di quartiere. Una portineria in ogni quartiere.

Incalzare ASL in sinergia con gli altri comuni per migliorare i servizi offerti dal Poliambulatorio di Villa Rosa, affinché tornino ad essere fruibili dai cittadini al netto delle liste d’attesa. Questo problema riguarda tutto il territorio nazionale, ma le istituzioni, ad iniziare dai Comuni, devono adoperarsi politicamente per porvi rimedio. Anche sul nostro territorio stanno proliferando le strutture sanitarie private, l’Amministrazione comunale non deve valorizzarne la presenza, in quanto non è questa la soluzione, ma bensì la prova della deriva verso cui si sta dirigendo il SSN.

Vigilare affinché la nascita della Casa di Comunità presso Villa Rosa possa effettivamente diventare un presidio di medicina territoriale con la presenza di medici di medicina generale, infermieri, specialisti, assistenti sociali, con orario giornaliero minimo di 12 ore esteso in continuità con la guardia medica. La cronica carenza di medici e infermieri rischia di impedire che questo progetto decolli realmente e soprattutto è necessario contrastarne ogni forma di privatizzazione.

Il problema della carenza di medici di base e di pediatri è già presente sul territorio comunale e si aggraverà nei prossimi anni. Occorre operare per favorire l’insediamento di nuovi medici di famiglia, mettendo a disposizione, se possibile, locali comunali.


LA CULTURA HA RADICI PROFONDE

Il cuore culturale di Collegno è sicuramente il parco Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. La Città ha investito grandi risorse per sostenere tale trasformazione, che è importante che continui.

A seguito del previsto trasferimento della biblioteca nei locali della ex stireria, occorre prevedere adeguati spazi per lo studio a corredo di questa importante struttura pubblica, in modo che possa diventare in breve punto di riferimento degli studenti, sia universitari, sia medi, che graviteranno all’interno del parco.

Occorre completare la ristrutturazione delle parti auliche dei chiostri della Certosa reale e di tutte le sue parti più antiche, creando un punto di riferimento per le informazioni turistiche e a servizio delle visite guidate, da continuare a sostenere prioritariamente con le associazioni locali e i ciceroni collegnesi.

È importante prevedere la presenza di strutture a servizio del turismo, quali bagni pubblici gratuiti, un punto ristoro nella parte aulica e si potrebbe ipotizzare la presenza di una struttura di accoglienza per turisti e pellegrini in transito (il parco è attraversato dalla via Francigena), nonché a servizio degli eventi culturali che si svolgono nell’area. È possibile valorizzare le ormai molte produzioni cinematografiche che all’interno dell’area si sono svolte, attraverso la raccolta dei materiali, mettendo il tutto a disposizione dei ciceroni per raccontare meglio la storia del luogo.

Riportare un calendario di eventi culturali gratuiti e fruibili da tutti all’interno dell’area, diversificando dai soli investimenti degli imprenditori culturali privati che caratterizzano le stagioni musicali degli ultimi anni. Ampliare gli spazi per le mostre e le rassegne.

Proseguire nella ristrutturazione del patrimonio immobiliare storico e, di concerto con Università, Città Metropolitana e Regione, individuare ulteriori spazi per ampliare le sedi universitarie e scolastiche presenti, con altri corsi di laurea e con istituti superiori legati ad altri percorsi, come quelli di tipo tecnico e professionale.

Recupero della storia e dell’identità manicomiale del luogo, senza paura del passato. Prendere ad esempio la FÒl Fest come manifestazione per il rilancio di questa identità e farne il centro delle politiche culturali dell’area. 

Prevedere, in accordo con ASL, Università e terzo settore operante all’interno dell’area la nascita di uno spazio museale dedicato all’ex Manicomio, recuperando le memorie materiali e immateriali, legate alle vite di chi vi ha vissuto e di chi vi ha lavorato, facendone un luogo della memoria per mantenere viva la battaglia che ne ha portato al superamento. Valorizzare la preziosissima biblioteca medica, aprendola alla divulgazione, in collegamento con il progetto museale.

L’altro grande cuore culturale della città è il Villaggio Leumann. Il lavoro di recupero degli spazi esterni e verdi, portato avanti grazie ai fondi PNRR, è la base per avviarne finalmente il rilancio e la riqualificazione.

Costruire un regolamento sulla tenuta degli spazi esterni da parte degli inquilini e dotarsi delle necessarie risorse professionali per farlo rispettare.

Costituire parimenti un’esperienza forte di portierato sociale al fine di promuovere la condivisione degli interventi di manutenzione a carico degli inquilini, in un clima di condivisione e di collaborazione.

È necessario rafforzare il dato ecomuseale, partendo da chi storicamente si è sempre occupato sul territorio delle visite guidate e della promozione di quest’area.

Occorre trovare un accordo con l’istituto comprensivo Marconi per evitare la chiusura della scuola Leumann. Fatto che rappresenterebbe un danno per l’identità storica del Villaggio.

Con il futuro trasferimento della biblioteca civica dall’attuale sede al parco Dalla Chiesa, si pone il tema della rifunzionalizzazione dei suoi spazi. Tale luogo deve mantenere una funzione pubblica e al servizio della cittadinanza. In parte trasformandosi nel nuovo museo della Resistenza al servizio delle scuole e di tutti i collegnesi, sede dell’ANPI Collegno e spazio per mostre e convegni. In parte Museo della Tessitura, per completare la dotazione museale nel comprensorio est e per creare un punto che parli della storia industriale del Villaggio e del territorio ad ovest di Torino, il tutto incardinato in un più ampio progetto culturale di creazione di un centro studi sulla Storia del Lavoro del ‘900, dal momento che il nostro territorio è stato fucina di esperienze che ne hanno segnato lo sviluppo e l’identità. In parte come casa delle associazioni del Villaggio, con spazi e laboratori al servizio degli inquilini e delle associazioni che da anni animano Leumann con il proprio lavoro volontario. Il tutto con un progetto di servizio civile per garantirne la costante apertura, in supporto alle realtà associative presenti.

Valorizzare la presenza dei residenti storici del Villaggio come uno degli elementi cardine dell’identità e come custodi del patrimonio immateriale del luogo.

Oltre ai luoghi storici, prevedere, nell’ambito delle trasformazioni urbanistiche in corso, la realizzazione di un nuovo spazio dedicato alle attività culturali da collocare in una diversa area della città.

Il quartiere Centro Storico negli anni ha perduto una centralità reale rispetto alla città. Qui ad oggi si svolgono tradizionalmente la fiera di San Lorenzo e alcune attività legate al Natale, al Carnevale e manifestazioni relative alle tradizioni locali. Sarebbe interessante creare una nuova manifestazione estiva, pubblica ed aperta a tutti, legata alla musica, sul modello del Jazz festival, per animare sia lo spazio pubblico sia i locali/circoli presenti nel quartiere.

I servizi educativi collegnesi sono un punto di riferimento nazionale in termini di qualità e per la loro storia. Investire su un tempo pieno anche alle medie, fatto di attività formative complementari ai programmi scolastici che garantisca un’occasione di formazione e non un semplice prolungamento orario.

Incrementare le risorse dedicate al patto per la scuola, puntando anche su progetti annuali rivolti a tutte le scuole, legati a
8 tematiche di forte attualità (come gli effetti del cambiamento climatico) da concordare con le direzioni scolastiche e i consigli di istituto .

Prevedere la realizzazione di una struttura dedicata alla fascia di età 0 – 3 nel quartiere Borgata Paradiso.
Migliorare gli spazi all’esterno degli istituti scolastici, prevedendo piantumazioni per l’ombra e spazi coperti per lo stazionamento dei bambini/ragazzi e le famiglie (intervento necessario alla nuova Matteotti) sul modello degli investimenti realizzati alla Don Minzoni.

Riproporre la stagione teatrale estiva in piazza Primo Maggio, sulla scorta dell’esperienza del teatro dialettale all’aperto.

Ragionare con gli operatori per favorire l’eventuale collocazione di un nuovo cinema in città e sostenere le realtà storiche del settore, sia imprenditoriali, sia associative come Suburbana.

In collaborazione con la Città Metropolitana di Torino, accompagnare il percorso che porterà al completamento della via Francigena, dalla bassa Val di Susa fino a Torino, costruendo un progetto per valorizzare al massimo il passaggio di questa infrastruttura in città. Attraverso il DUC, promuovere fra gli esercizi di vicinato e la ristorazione, la costruzione di un rapporto con turisti e pellegrini attraverso promozioni dedicate. Realizzare un punto di accoglienza turistico culturale presso la Certosa (vedasi anche nel punto dedicato) a disposizione dei pellegrini e una struttura legata all’ospitalità.

Verificare la possibilità di ottenere dei finanziamenti europei e non solo, per riscoprire il “percorso/cammino” che fece S.Bruno detto Brunone, che partì da Colonia e arrivò in Sicilia passando dal nostro territorio, circa 1000 anni fa.

Realizzare, in accordo con i viticoltori della bassa Val di Susa e della fascia morenica, vigne sperimentali nella parte occidentale del territorio agricolo della città. Realizzare una “vigna urbana” in una parte dell’area dell’”Orto del Castello” (triangolo fra le vie Matteotti e Martiri 30 Aprile), in quanto luogo particolarmente vocato e onde evitare operazioni di speculazione edilizia, che nel tempo si sono affacciate, riservando la restante parte ad area attrezzata per le famiglie e i bambini del quartiere Centro Storico.

La rifunzionalizzazione del Padiglione 14 al servizio dell’aggregazione giovanile ha rappresentato una buona politica dell’amministrazione di questi anni. Occorre rendere ancora più aperta ed inclusiva questa esperienza, aumentando le attività che si svolgono all’interno ed i target alle quali queste si rivolgono.
 
Non è però sufficiente la sola esperienza di aggregazione del Padiglione 14 per una città delle dimensioni di Collegno, soprattutto per la sua particolare conformazione “policentrica” e non tradizionalmente “concentrica”. Occorre prevedere la creazione di esperienze di aggregazione giovanile diffuse nel territorio, libere, popolari, aperte a tutte e tutti e inclusive.

Creazione di un punto di aggregazione all’aperto nel quartiere Villaggio Dora, recuperando i campi da bocce prossimi allo Sport Village e al centro anziani Berlinguer, per la realizzazione di un’area attrezzata al servizio del quartiere che superi l’attuale stato di abbandono.

Ripristinare la pista di atletica presso il centro sportivo Arturo Bendini.

Aumentare le risorse per la manutenzione straordinaria dei centri sportivi comunali in concessione, per dare ai gestori certezza e rapidità di intervento, riportando alla competenza comunale alcune operazioni di manutenzione ordinaria più delicate, come i controlli e le potature degli alberi, prevedendo le risorse necessarie nel capitolo dedicato al verde.

Realizzare un spazio attrezzato polifunzionale per la frazione Savonera, prevedendo la copertura della piazza (vedasi La spesa è più bella sotto casa) e realizzazione di un’area verde attrezzata, tipo area skate, per ragazzi e adolescenti.


SVILUPPO È QUALITÀ NON CEMENTO

Nuovo piano regolatore che preveda lo stop al consumo di suolo e il recupero di terreno da rendere permeabile, da restituire alla collettività preferibilmente sotto forma di nuove aree verdi.

Prevedere la non trasformabilità del suolo agricolo e delle aree libere, battendosi anche contro ipotesi di trasformazione previste dalle normative sovraordinate (cave, discariche, impianti tecnologici, campi fotovoltaici o agrivoltaici), proseguendo le battaglie avviate in questi anni contro le ipotesi di nuove discariche o contro il PRAE proposto dalla Regione Piemonte.

Improntare il nuovo disegno urbano in favore della mixitè e della flessibilità: pensare la città a piccoli blocchi (non è più il tempo dei grossi blocchi industriali o abitativi), favorendo la presenza in tutti i quartieri di aree a destinazione diversa (culturale, produttiva, terziario, verde, servizi, abitativa, commerciale).

Il centro culturale della città è il parco Dalla Chiesa (e aree adiacenti). Il parco deve restare tale, prevedendo un progetto di depavimentazione di alcune aree impermeabilizzate (come i viali interni) e limitando al massimo i nuovi interventi e le trasformazioni delle aree verdi. Continuare il recupero degli edifici esistenti da destinare ad attività di tipo culturale e di servizio pubblico.

Il Campo Volo deve restare un’area verde, riprendendo il progetto di un grande parco a valenza metropolitana, partendo dalla positiva esperienza della forestazione avviata su 60.000 metri quadri. Fermare l’espansione della città verso nord.

Agricoltura locale: favorire la nascita di un progetto intercomunale della zona ovest, attraverso il dialogo con i comuni limitrofi, volto a sostenere produzioni sempre più sostenibili e di alto valore. Favorire, laddove possibile, interventi di piantumazione, selvicoltura e ricostituzione delle siepi campestri per aumentare la biodiversità, senza penalizzare la produttività, attraverso idonei strumenti di incentivazione.

Tutela assoluta del bacino fluviale (patrimonio inestimabile della comunità e centro geografico), continuando sulla strada tracciata dalla ZNS della Dora Riparia.
 
Governare il processo di insediamento delle nuove imprese per non espandere la città costruita. Favorire la realizzazione di nuovi insediamenti industriali e d’impresa nei siti di attività dismesse al fine di non aumentare l’utilizzo di suolo verde e/o agricolo, limitando al contempo, per quanto possibile stante il quadro normativo, la sostituzione di attività produttive con la grande distribuzione organizzata.

Attenzione all’edilizia sociale per le fasce meno abbienti e per gli studenti del polo universitario collegnese. Evitare, il più possibile, la speculazione a favore dell’edilizia di lusso.

Non appena possibile, favorire la nascita di comunità energetiche, istituendo un tavolo per l’incontro e la progettazione in Comune. Iniziare con sperimentazioni a livello di singoli edifici o isolati.

Proseguire con la messa in rete degli edifici comunali per condividere il surplus di energia prodotta da fonti rinnovabili, attraverso lo scambio sul posto, in attesa di mettere in rete queste utenze con un progetto più ampio di comunità energetica.

Completare il passaggio dell’illuminazione pubblica a led e procedere all’efficientamento energetico di tutti gli edifici del patrimonio comunale, scolastico e degli impianti sportivi, con la predisposizione ad entrare in rete in ottica di comunità energetica.

Costruire un progetto condiviso con gli altri attori istituzionali che attragga (o mantenga sul territorio) imprese, aziende (es. industria 4.0) e servizi intorno alla Città dell’Aerospazio.

Proseguire con l’esperienza del Patto Territoriale, potenziandone l’attività. Fondamentale è la sinergia con i comuni della zona ovest sulle politiche del lavoro, per una visione più ampia rispetto ai soli confini comunali. Interventi di politica attiva nei confronti di aziende in crisi.

Utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per supportare giovani e meno giovani nella ricerca del lavoro, attraverso formazione, attivazione di tirocini, orientamento. Individuare gli spazi per l’insediamento di un polo per la formazione professionale in città.

Nessuna esternalizzazione di uffici e servizi comunali, favorendo, al contrario, una buona e piena politica di assunzioni di dipendenti comunali. Valorizzare le professionalità interne anche attraverso la formazione del personale. No ai contratti di assunzione precari, in particolare alle collaborazioni ed alle partite IVA

Prestare particolare attenzione e controllo ai capitolati di appalto per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e delle
12 lavoratrici. In particolare chiedere garanzie per l’applicazione dei CCNL a firma dei sindacati maggiormente rappresentativi. 

Vigilare sugli appalti relativamente al rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro.


IL VERDE CI SALVERÀ

Piano straordinario di piantumazione cittadina e di forestazione urbana.

Creazione di una continuità arborea lungo i laterali di tutto l’asse del corso Francia, dal confine di Torino a quello con Rivoli

Maggiori risorse per la gestione del verde orizzontale per aumentare i tagli ed il decoro delle aiuole fiorite e per la gestione del verde verticale, per una migliore salute degli alberi e più sicurezza per i cittadini, con più interventi di monitoraggio e manutenzione.

Proseguire con gli appalti del verde con caratteristiche sociali, in modo da offrire opportunità ai soggetti svantaggiati.

Continuare ed ampliare l’esperienza dei cantieri di lavoro per disoccupati per la gestione e la cura del territorio e delle aree verdi.

Rendere permanente la comunicazione ai cittadini sulle scelte intraprese. Si è parlato molto in questi anni degli abbattimenti degli alberi, ne sono state spiegate le ragioni legate alla stabilità o ai problemi fitosanitari. Si è parlato anche delle nuove piantumazioni, che compensano questi abbattimenti. I cittadini devono essere messi nelle condizioni di capire quali siano le ragioni di questi abbattimenti, in quanto possono essere vissuti come un’azione molto violenta.

Prevedere l’impiego dei volontari in servizio civile che, sotto la supervisione dei dipendenti comunali, si occupino di fare divulgazione nelle scuole sulla gestione del verde urbano (cresciamo bambini consapevoli del verde e della sua gestione).

Maggiore attenzione al verde scolastico e delle zone limitrofe, con l’eventuale coinvolgimento dei volontari e delle famiglie.

Coinvolgimento diretto degli alunni delle scuole in progetti partecipati di verde pubblico, anche non scolastico.

Proseguire e potenziare i progetti avviati in questi anni sui patti di collaborazione a tema ambientale: Collegno Spazio Verde, Dona un albero, Volontari spazio verde e Puliamo la città. Mettere a disposizione maggiori risorse umane ed economiche per il sostegno e l’ampliamento di questa progettualità.

La città in questi anni ha individuato molte aree da migliorare dal punto di vista ambientale, realizzando un vero e proprio masterplan delle compensazioni, che è stato approvato come documento organico. Gli interventi previsti sono, ad esempio, orti sociali, riqualificazione delle sponde della Dora, sistemazione delle bealere dismesse, messa a dimora nuovi alberi. In questo momento il piano delle compensazioni riguarda nei fatti solo gli enti pubblici, mentre in prospettiva dovrà includere anche le realtà private che vogliano o debbano compensare.

Prevedere la realizzazione di un vero e proprio regolamento comunale per l’applicazione delle compensazioni ambientali, prevedendo valori precisi e misurabili in maniera oggettiva, in modo da compensare l’impatto ambientale di ogni intervento, piccolo o grande, seguendo le previsioni del piano (catalogo) delle compensazioni, restituendo alla città i “servizi ecosistemici” di cui necessita e difendendo il suo “capitale naturale”.

Vista la buona dotazione di orti sociali della città, sarebbe interessante che potessero essere occasione anche per attività di comunità e luoghi di divulgazione ambientale. Inoltre, potrebbe essere interessante chiedere un coinvolgimento degli orticoltori urbani nella gestione volontaria del verde pubblico (ad esempio, due giorni all’anno di lavoro gratuito nel verde pubblico della Città). 

Prevedere nuovi orti sociali nel quartiere Borgata Paradiso.

Proseguire il lavoro di costruzione e di gestione coordinata della ZNS.

Proseguire nell’integrazione del Parco della Dora e la ZNS Dora Riparia con l’area urbana e lavorare alla piena realizzazione di un corridoio ecologico fruibile dai cittadini in continuità con i comuni a monte e a valle di Collegno. Realizzazione di tasselli di verde che creino una rete ecologica di connessione del verde urbano.

Piano straordinario di ripermeabilizzazione della città: utile un’indagine per valutare tutti i luoghi nei quali in città si possano incrementare le messe a dimora di alberi e dove sia possibile depavimentare.

Per quanto riguarda i lavori pubblici e la sistemazione del territorio, creare un piano di applicazione delle Nature Based Solutions in ogni nuovo intervento.

Sostegno e coordinamento del lavoro di manutenzione dei consorzi irrigui per la gestione delle bealere, importanti dal punto di vista agricolo, storico e per la tenuta idraulica del territorio

Sensibilizzazione verso le utenze domestiche, verso le attività produttive e agricole, su un corretto consumo delle acque e su una loro corretta gestione al fine di minimizzare lo spreco.

Di concerto con SMAT, partendo dal piano degli investimenti, prevedere il graduale rifacimento della rete idrica e di smaltimento cittadina, a partire dalle situazioni non più adeguate allo sviluppo urbano intercorso e alle nuove condizioni metereologiche, come il caso del quartiere Terracorta.

Prevedere la diffusione nelle aree verdi del territorio delle “zone di infiltrazione”, sul modello del Rain Garden, per alleggerire il sovraccarico della rete di smaltimento delle acque meteoriche e per favorire un loro ritorno alle falde acquifere. A questo scopo si prevede anche il recupero di tutte le bealere dismesse come canali per la gestione delle acque meteoriche in caso di eventi eccezionali.

In accordo con il gestore del servizio rifiuti, prevedere l’introduzione della tariffazione puntuale a Collegno e di un sistema improntato sul principio “chi meno inquina, meno paga”.

Sostenere la riduzione della produzione di rifiuti pro-capite come nuovo obiettivo più importante di performance e di qualità nelle politiche di gestione dei rifiuti sul territorio.

Costruire un contratto che migliori ulteriormente la nettezza di quartiere e il decoro delle zone a minore passaggio, confermando alcune positive innovazioni e sperimentazioni come la raccolta differenziata nei parchi e nelle piazze o i netturbini di quartiere.

Ampliare il progetto sperimentale di riduzione dei rifiuti e compostaggio, avviato con ASL TO3 “Trattieni le foglie al parco” con cui le foglie diventano da rifiuto a risorsa, da estendere ad altre aree verdi cittadine, integrando il lavoro di Cidiu con i progetti sociali che dovessero di volta in volta presentarsi.

Riprendere a pieno regime la campagna “Plastic Free”, avviata nel 2019 dall’amministrazione e prima bloccata, poi rallentata dalla pandemia. Lotta alla plastica e ai prodotti monouso, attenzione negli appalti e nei capitolati dell’amministrazione, patrocini a feste e sagre a rifiuti zero, incentivi alla eco-ristorazione. Proseguire nell’installazione dei punti acqua SMAT e diffondere nella popolazione la consapevolezza dell’importanza della riduzione della produzione di
plastica e prodotti usa e getta.

Il recupero del surplus alimentare è una incredibile fonte di riduzione dei rifiuti, oltre che essere una grande occasione di solidarietà. Le associazioni di volontariato svolgono un ruolo fondamentale sul territorio per la raccolta e la distribuzione di prodotti alimentari messi a disposizione da molti supermercati e negozi collegnesi. È necessario un ulteriore impegno per includere tutte le attività commerciali, anche di vicinato, inserendo anche la raccolta di altre tipologie di prodotto come ad esempio i prodotti per la cura della persona.

Oltre al previsto servizio di raccolta dei tessili usati, occorre sviluppare ulteriori progetti di riuso dei capi di abbigliamento, sostenendo le associazioni che vogliano prendersene carico.

Introdurre in città l’esperienza del Banco farmaceutico, in collaborazione con i medici di medicina generale, le farmacie e le organizzazioni di volontariato, individuando una realtà capofila del progetto.

Proseguire, espandere e rendere strutturale il servizio di raccolta di prossimità degli oli vegetali esausti di recente avviato.

Organizzazione, da parte dell’Amministrazione, di corsi “cane buon cittadino” al fine di migliorare la gestione degli animali e favorire la convivenza con coloro che non li possiedono. Avviare corsi finalizzati alla conoscenza e al rispetto degli animali.

Proseguire con le campagne di sterilizzazione cani e gatti, con la collaborazione dei veterinari presenti sul territorio, al fine di contenere le cucciolate casalinghe e indesiderate che poi vanno a gravare su canili e strutture simili e quindi sul cittadino stesso.

Salvaguardare la biodiversità tutelando le specie animali presenti nel parco della Dora. Favorire la presenza degli insetti impollinatori, sia sostenendo progetti di apicoltura in città, sia attraverso una gestione del taglio erba tale da favorire le specie selvatiche, al fine di aumentare la biodiversità urbana e potenziare i servizi ecosistemici che gli stessi sono in grado di fornire.

Aumentare i controlli della Polizia Municipale e della vigilanza ambientale convenzionata, sul territorio, atti a far emergere eventuali situazioni di maltrattamenti e altresì a constatare il rispetto delle regole di igiene degli animali negli ambienti pubblici (es raccolta deiezioni, cani al guinzaglio), al fine di migliorare il rapporto di convivenza fra i cittadini negli spazi pubblici.

Piano straordinario di miglioramento delle cinque aree cani presenti a Collegno, prevedendo un loro ulteriore aumento.

Favorire e sponsorizzare le adozioni presso il Canile – Gattile – Rifugio Comunale il Cascinotto, con campagne specifiche. 

Formazione continua ed assistenza alle volontarie e ai volontari, attraverso l’ufficio preposto alla tutela animali.

Sostegno all’importante esperienza del rifugio Blonda Ruffa, con il riconoscimento della pubblica utilità delle attività svolte, aumentando la collaborazione fra la città, le scuole, il tessuto sociale e le associazioni lì operanti.


CI MUOVEREMO MEGLIO

Andare a scuola senza auto è un obiettivo che migliorerebbe notevolmente la viabilità in alcune fasce orarie e ridurrebbe l’inquinamento in alcune aree della città. Realizzare pedonalizzazioni reali con interventi infrastrutturali di trasformazione dello spazio pubblico di fronte alle scuole.

Riattivazione dei progetti pedibus e studio di un nuovo Bicibus. Percorsi pedonali casa scuola più sicuri.

Costruire un accordo fra comuni con Rivoli e con gli enti sovraordinati, per rendere effettivo un interscambio auto-metro concentrato a Cascine Vica, per evitare intasamenti intorno alla fermata Leumann – Terracorta.

Mantenere la vocazione di interscambio auto-metro alle stazioni Fermi e Certosa.

Muoversi meglio per raggiungere la metro, se possibile senza auto, attraverso la richiesta all’Agenzia della Mobilità Piemontese di una revisione della rete del trasporto pubblico di superficie per consentire a tutto il bacino di utenza della Zona Ovest di raggiungere le fermate della linea 1 utilizzando un solo bus senza rotture di carico per chi proviene da Grugliasco, Rivoli, Rivalta, Alpignano o Pianezza.

Disincentivare l’interscambio auto-metro nelle aree residenziali e commerciali lungo l’asse di corso Francia, attraverso politiche di regolamentazione del transito come le ZTL e/o della sosta (disco orario, NON sosta a pagamento) con l’obiettivo di tutelare il
17 parcheggio per i residenti (senza limiti di tempo) e per le attività commerciali (sosta breve a rotazione).

Mobilità casa lavoro in bici: riproporre incentivi economici, modello Bogia, ai lavoratori che decidono di spostarsi in bicicletta. Incentivi economici ai datori di lavoro per essere più “accoglienti” verso lavoratori in bici. Queste politiche dovrebbero rivolgersi anche al pendolarismo verso scuole ed università, soprattutto se vi sarà un incremento di studenti con il potenziamento del polo universitario.

Infrastrutture per la mobilità sostenibile: meno piste ciclabili in sede propria dove le condizioni della strada sono tali da rendere più efficace e funzionale la realizzazione di interventi di moderazione del traffico realE, non solo attraverso l’uso di segnaletica e pittogrammi ma con elementi fisici per modificare l’organizzazione dello spazio (dissuasori, dossi berlinesi).

Occorre cambiare l’approccio alla mobilità ciclabile, badando al risultato. Un intervento per la mobilità sostenibile deve avere come risultato una migliore esperienza d’uso: chi va in bici si deve sentire concretamente più comodo e più sicuro, ricordando che la percezione di sicurezza varia da persona a persona e più si usa la bici più cresce.

Proseguire con l’obiettivo dell’eliminazione delle barriere architettoniche su tutto il territorio comunale attraverso il “Piano per eliminazione barriere architettoniche, sensoriali ed intellettive” che deve coinvolgere tutti i settori del comune. Attuare corsi di formazione e sensibilizzazione rivolti a Dirigenti e dipendenti comunali per superare quella che nei fatti è una discriminazione, nelle attività quotidiane, nel lavoro, nella scuola.

Aumentare i posti auto riservati a persone con disabilità in prossimità dell’ASL e degli uffici pubblici.

Riorganizzazione dei percorsi veicolari per convogliare il traffico di attraversamento su assi portanti liberando dalla congestione veicolare la viabilità di quartiere, secondo il modello delle “superilles”, adottato a Barcellona.

Prevedere l’istituzione della zona 30 in tutte le viabilità di quartiere.

Imparare ad analizzare le criticità emerse dalle scelte ed essere pronti a rimetterle costantemente in discussione. Rivedere e correggere gli interventi fatti dove emergono problemi di sicurezza o di funzionalità, imparando dagli errori per migliorare gli interventi futuri

Monitorare in maniera costante i cambiamenti dei comportamenti e delle abitudini, dei flussi di traffico, delle esigenze
di trasporto, adattando di volta in volta gli interventi a queste mutate condizioni.

Comunicare meglio e con più chiarezza le ragioni di ogni scelta dell’amministrazione


LA SPESA È PIÙ BELLA SOTTO CASA

Sfruttare strumenti normativi esistenti come il Distretto Urbano del Commercio: potenziare il DUC di Collegno come leva di promozione e sostegno del commercio di prossimità, cioè di quella fitta e insostituibile rete composta da centinaia di negozi, artigiani, bar, ristoranti, banchi del mercato e di tutte quelle attività che aiutano a mantenere viva la città.

Continuare, attraverso il DUC, ad attrarre investimenti per la riqualificazione delle aree commerciali, partendo dall’arredo urbano, fino al sostegno alle singole imprese per il miglioramento strutturale delle stesse (modello bando Collegno SOStiene il commercio).

Proseguire con il progetto di abbellimento della città e di valorizzazione dei luoghi storici, monumentali e sede di concentrazioni commerciali, avviato con “Collegno Luminosa”.

Proseguire con i corsi di formazione gratuiti aperti a tutti gli operatori commerciali sull’uso delle nuove tecnologie, dei social, dell’innovazione e del digital marketing.

Nei limiti delle competenze comunali, favorire una riqualificazione urbana che renda più facile l’insediamento di nuove attività di vicinato a discapito di GDO e medie/grandi strutture di vendita (cioè con superficie di vendita maggiore di 250,00 mq).

Creare occasioni di rete tra i commercianti della città: immaginare uno strumento (card o simile) per mettere in rete gli esercizi di vicinato consorziati, creando incentivi per fidelizzare i clienti., aiutando i commercianti consorziati ad abbattere i costi per accedere agli spazi pubblicitari, istituendo tariffe agevolate di concerto con l’ICA.

Integrazione e modifica del modello di calcolo della TARI per le utenze non domestiche: istituzione di una tariffa a sistema misto, che tenga conto non solo della superficie e della tipologia dell’attività commerciale, ma anche del fatturato, attraverso un impianto complessivo caratterizzato da una forte progressività fiscale.

Istituire tavoli di confronto permanenti con i Comitati di Quartiere, in particolare per l’organizzazione di feste di via, fiere ed eventi vari.

Per le grandi manifestazioni cittadine, quali quelle legate al Natale o al Carnevale, in sinergia con le associazioni di via del commercio, con le principali associazioni culturali e di quartiere, concordare la nascita di una Proloco comunale per l’organizzazione delle manifestazioni, costituendo al contempo un ufficio comunale per le manifestazioni, che riordini le competenze legate alla promozione commerciale, culturale e della città.

Rilancio della Fiera di San Lorenzo: è necessaria una maggiore centralità per questo importante evento cittadino, salvaguardando comunque la parte legata al quartiere Centro Storico, immaginando per la parte mercatale una collocazione più baricentrica e centrale rispetto a quella attuale (zona parco Dalla Chiesa) ed una sua trasformazione da mercato ultramensile a fiera specialistica.

Sulla scorta dell’esperienza delle manifestazioni di questi anni, creare una nuova fiera commerciale a Borgata Paradiso, della durata di tre giorni, occupando la parte centrale del corso Francia e mantenendo aperta la viabilità sui laterali.

Confermare la sperimentazione del Natale diffuso 2023, replicando il modello Collegno in bancarella nelle domeniche di Natale.

Creazione di un prodotto DECO (Denominazione comunale di origine), seguendo il disciplinare previsto, in accordo con le eccellenze dell’artigianato alimentare locale, da proporre come elemento di valorizzazione e di qualificazione della festa patronale di San Lorenzo.

Riqualificazione dei mercati rionali. Verificare l’effettiva funzionalità delle attuali sedi (ad esempio Terracorta) e programmare interventi di miglioria e riqualificazione, al fine di restituire alla collettività spazi polifunzionali per occasioni di aggregazione sui territori dei vari quartieri (progetti di copertura almeno parziale dei mercati di Savonera e piazza Dante Torello).

Riorganizzazione del mercato di Santa Maria, a seguito delle trasformazioni legate alla metropolitana e all’intervento ex CTREA, di concerto con gli operatori di mercato.

Più stalli di carico/scarico per le attività commerciali nelle vie a maggior concentrazione come c.so Francia e il viale XXIV maggio.


LA SICUREZZA IN CITTÀ

Costruzione di un servizio associato di Polizia Municipale con i comuni limitrofi, con l’obiettivo di portare l’orario di servizio h24. 

Integrazione operativa delle pattuglie della PM con il personale dei Carabineri e della Polizia di Stato di Rivoli, costruendo sempre più servizi gestiti come interforze.

Integrazione dei servizi di vigilanza ambientale sul territorio fra Polizia Municipale, vigilanza volontaria convenzionata e Carabinieri forestali, costituendo un coordinamento operativo dei servizi sul territorio per aumentare il controllo sugli illeciti ambientali (primi su tutti quelli legati all’abbandono dei rifiuti), implementando altresì le dotazioni tecnologiche in dotazione e la videosorveglianza, da ampliare a quei contesti meno urbani nei quali spesso avvengono gli abbandoni..

Tolleranza zero per le occupazioni abusive dei terreni incolti o marginali, così come dei fabbricati in disuso.

Ampliare il numero delle convenzioni di Protezione civile, oltre le tre recentemente sottoscritte, ad altri gruppi che rafforzino ulteriormente il sistema comunale.

Potenziare l’ufficio comunale di Protezione civile con maggiori risorse umane ed economiche. Avviare la costituzione del gruppo comunale di PROTEZIONE CIVILE, al fine di affiancare le associazioni convenzionate.

Sviluppare un progetto di servizio civile ad hoc sulla Protezione civile, con un numero di posti significativo, al fine di affiancare il lavoro dell’ufficio, creando al contempo un’occasione di formazione tecnico operativa sulla questione delle emergenze per i giovani del territorio.

Completare la realizzazione del polo di Protezione Civile presso il Magazzino comunale.